5 Domande a ... Margherita Bracconi

La protagonista della nostra intervista di oggi è Margherita. Tirata dentro (come ci spiegherà) da Capitan Futuro, si è tolta la soddisfazione di correre una manciata di maratone. Attiva all'interno del direttivo e una di quelle sempre presenti alle trasferte. Direi non male.

Ciao Marghe. Come sei entrata nella RP?
Le coincidenze della vita sono davvero strane. Da poco chiusa, ahimè,la mia palestra preferita ero in fase riflessiva sul da farsi. L'idea di dirottare la mia attività fisica in un'altra palestra in quel momento non mi allettava. Avevo voglia di qualcosa di nuovo, qualcosa che stimolasse la mia voglia di movimento. E così, quando una sera Ale, alias Capitan Futuro, festeggiando il suo compleanno al Kameleon, allora da me gestito, mi ha proposto di iscrivermi alla Running Prealpino, non ho esitato ad accettare. Mi sono detta: "se questa squadra corre con lo stesso spirito con cui  festeggia, fa proprio al caso mio". La mia prima gara come atleta RP è stata la BAM, tre anni fa. Se qualcuno allora mi avesse detto che l'anno successivo mi sarei cimentata in una maratona l'avrei preso per pazzo.

Come hai cominciato a correre?
Prima di entrare a far parte della RP, il massimo della mia espressione podistica era corricchiare una mezz'oretta di tanto in tanto, senza alcun obiettivo preciso senza fascia cardio, senza orologio  GPS.   La mia passione sportiva principale è stata per anni la bici da corsa, durante i quali ho scorrazzato in lungo ed in largo, lasciando talvolta sul selciato qua e là un po' del mio derma. Che sia stata l'ultima caduta o la consapevolezza che le uscite in bici ipotecavano troppo tempo della mia giornata; il dato di fatto è che ho iniziato ad intensificare la mia attività podistica.  Il secondo step è stato l'acquisto di un orologio con GPS, giusto per avere un'idea dei miei tempi, del mio passo e tenere sotto  controllo i battiti. E con questo strumento mi si è aperto un mondo ed  è nato il desiderio di dare un criterio ed un senso alle mie uscite. Cosa di meglio ci può essere per una runner in erba che cimentarsi nella preparazione di una maratona e farlo in compagnia di un gruppo di atleti simpatici e coinvolgenti? Detto, fatto! E così ho portato a casa la mia prima maratona in un tempo più che accettabile. Il mio spirito competitivo è pari a zero. L'unica competizione che riconosco è quella con me stessa: misurare la mia resistenza, imparare a gestire le distanze, capire se e come posso migliorare le mie prestazioni.
La corsa è per me uno strumento d'incontro tra la mia mente ed il mio corpo, un momento in cui li sento presenti contemporaneamente: la mente ascolta il corpo, il ritmo dei passi, il rumore del respiro ed il corpo segue i consigli e le istruzioni che riceve dalla mente.

Cavolo, mi viene voglia di mettere le scarpe ed andare a correre ,,,, ma proseguiamo. Distanza e gara preferita?
Non ho una distanza preferita........ vado dove mi porta la RP.  Alcune gare mi sono piaciute in modo particolare per i luoghi particolarmente suggestivi in cui si sono svolte, come per esempio il giro del lago di Resia, oppure la Sarnico-Lovere, ma anche la mezza maratona di Berlino. Nel cuore mi è rimasta l'esperienza dello scorso anno "Formentera to run"che ho condiviso con la nostra Pres. Laura, 5 giorni di corse su percorsi in mezzo alla natura selvaggia con un  panorama mozzafiato: davvero indimenticabile. Il contesto era talmente bello che stanchezza e spossatezza quasi neanche si percepivano.

E come sempre finiamo con la domanda più difficile ....
Una parola per descrivermi? Semplicemente "la" Marghe!

Grazie Marghe.